Noia
L’emozione di questa settimana è noia.
Sto sentendo stanchezza e fastidio perché non sto facendo nulla di interessante. Vorrei tanto trovare un’attività più stimolante.
COSA CI SPINGE A FARE?
L’emozione della noia è quella sensazione di stanchezza e fastidio che proviamo quando non stiamo facendo nulla di interessante o quando ci troviamo in una situazione monotona e priva di stimoli.
La noia ci spinge ad essere creativi e cercare attività più stimolanti come provare nuovi hobbies, esplorare nuovi posti o cercare nuove amicizie. Ci spinge a trovare modi per trascorrere il tempo in modo più significativo e soddisfacente.
LA STORIA DI MARIO
C’era una volta un ragazzo di nome Mario che trascorreva le sue vacanze estive in campagna. In un caldo pomeriggio, Mario si trovava a casa senza nulla da fare. Tutti i suoi amici erano occupati e non c’era nulla di interessante da fare nel suo villaggio. Mario iniziò a provare quella sensazione di noia che sembrava avvolgerlo. Non aveva nulla da fare. Cercò di guardare la televisione, ma non c’era nulla di interessante. Provò a leggere un libro, ma aveva già letto tutti quelli che aveva a casa. La noia lo stava prendendo completamente.
La noia si fece sentire durante una giornata in cui Mario non aveva impegni. Non riusciva a trovare nulla che catturasse la sua attenzione e si sentiva come se il tempo si trascinasse lentamente. La noia lo faceva sentire frustrato e insoddisfatto, desiderando che qualcosa di emozionante accadesse. Ma passò la giornata e non accadde nulla.
Anche se aveva passato tutto il giorno senza far niente, Mario non si sentiva né felice né rilassato. Al contrario era particolarmente nervoso e stressato e decise di continuare a letto senza neanche cenare. Era inquieto e non riusciva a prendere sonno. Si addormentò solo a tarda notte e si svegliò la mattina di cattivo umore e con un leggero mal di testa.
La seconda giornata iniziò uguale alla prima, anzi peggio perché oggi oltre ad essere annoiato era di cattivo umore e con un leggero mal di testa.
All’improvviso, Marco ebbe un’idea. Decise di provare qualcosa di nuovo. Prese dei fogli di carta e dei colori e iniziò a disegnare. Non era un bravo disegnatore, ma si divertiva a creare forme e colori sulla carta. La noia si stava gradualmente trasformando in una sensazione di creatività.
Dopo un po’, Marco finì i suoi disegni e li mostrò ai suoi genitori. Anche se non erano perfetti, i suoi genitori lo elogiarono per l’impegno e la fantasia. Marco si sentì orgoglioso del suo lavoro e la noia scomparve completamente.
Quella giornata di noia si trasformò in un momento di scoperta e di divertimento per Marco. Capì che la noia poteva essere un’opportunità per provare nuove cose e sviluppare la sua creatività. Da quel giorno in poi, ogni volta che si sentiva annoiato, Marco sapeva che poteva trovare un modo per superare la noia e trasformarla in qualcosa di positivo.
Da queste esperienze, Mario imparò che la noia può essere sia un ostacolo che un’opportunità. Quando si lasciava sopraffare dalla noia, sentiva frustrazione e insoddisfazione. Tuttavia, quando riusciva a trovare un modo per superarla, poteva scoprire momenti di connessione e nuove esperienze.
Capì che la noia in realtà lo spingeva a cercare attività più stimolanti. Quindi, Mario imparò a vedere la noia come un segnale per cercare nuove opportunità, esplorare nuovi interessi o offrire il proprio aiuto agli altri. Quando la noia lo ostacolava, cercava modi creativi per superarla e trasformarla in un’esperienza più gratificante.
Infine, Mario capì che anche se la noia può sembrare noiosa e frustrante, può essere un’occasione per scoprire nuove passioni, connettersi con gli altri e rendere il tempo trascorso più significativo.
Quando ci annoiamo dobbiamo spingerci a fare qualcosa di diverso, qualcosa che impegni attivamente il nostro cervello, perché se siamo passivi, ad esempio guardando solo la tv, allora non abbiamo realmente usato la noia a nostro vantaggio.
L’UTILITà EVOLUTIVA DELLA NOIA
Immagina un gruppo di persone che viveva migliaia di anni fa, dopo una caccia molto fruttuosa. Non avendo frigoriferi o metodi di conservazione della carne non aveva senso cacciare ancora perché sarebbe andata a male. Quindi non gli restava nulla da fare.
In situazioni come questa l’emozione della noia, era come se una piccola voce all’interno di loro dicesse: “Hey, dobbiamo trovare qualcosa di più interessante da fare!“
Questa voce interna si rifletteva anche all’esterno e comunicava al resto del gruppo, il desiderio di trovare insieme stimoli più interessanti, aumentando l’interazione fra i vari membri del gruppo, stimolando la creatività, e spingendoli a cercare nuove attività, come inventare giochi, costruire oggetti, creazione di nuovi strumenti, inventare nuove tecniche di caccia e metodi di sopravvivenza o esplorare luoghi sconosciuti. Magari l’esplorazione di un nuovo posto per poter giocare li porta a scoprire una zona ricca di bacche o un fiume pieno di pesci.
Se non si fossero annoiati, non avrebbero cercato nuove soluzioni ai problemi, non avrebbero scoperto nuovi posti o ideato nuovi strumenti per semplificare la vita.
In altre parole, la noia ha aiutato l’evoluzione dell’essere umano spingendolo a cercare nuove attività e stimoli per soddisfare i propri bisogni e desideri, contribuendo così alla scoperta di nuove esperienze e all’adattamento ai cambiamenti dell’ambiente.
APPROFONDIAMO
Il termine “noia” deriva dalla frase latina “in odium” che vuol dire “avere in odio”. Ritorna in Italia dopo un giro in Francia in cui la frase viene fusa e trasformata dal dialetto provenzale nella parola “noja”.
La noia è quindi quel “momento di vissuto che odiamo“. È quando non c’è nulla che ci interessi tra le cose che potremmo fare e questo ci rende inattivi e ci infastidisce. Questo fastidio ci spinge a ricercare qualcosa di nuovo ed interessante per noi.
L’emozione della noia può essere descritta come una sensazione di stanchezza, fastidio e mancanza di interesse verso ciò che stiamo facendo. È il sentirsi occupati in una cosa monotona, contraria alla propria inclinazione, tale da apparire inutile e vana.
Se ci troviamo in una routine quotidiana monotona e ripetitiva, la noia potrebbe spingerci a cercare nuove esperienze o cambiamenti nella nostra vita. Potremmo provare il desiderio di esplorare nuovi hobby, incontrare nuove persone o viaggiare in posti diversi per rompere la monotonia e trovare maggiore soddisfazione nella vita. È come se ci mancasse l’energia o l’entusiasmo per continuare a fare qualcosa.
Inoltre, quando siamo annoiati ci sembra che il tempo si “allunghi” e non passi mai. Immagina di avere tanta energia dentro di te e tante cose che potresti fare, ma non trovi nulla che ti sembri divertente o interessante. È come se il tempo passasse molto lentamente e non riesci a trovare un modo per passarlo in modo piacevole.
Immagina di essere in una giornata piovosa e non hai nulla da fare. Se provi noia, potresti essere spinto a cercare nuove attività al chiuso, come leggere un libro, fare un puzzle o giocare a un videogioco. Questo ti permette di stimolare la tua mente e trascorrere il tempo in modo produttivo.
Alcuni scienziati credono che la noia sia un segnale “di cambiamento” che ci dice di cercare qualcosa di più appagante.
Una persona che si annoia di solito non ha progetti e non coltiva interessi. Può essere perché ha una visione limitata o manca di motivazione, anche solo per sognare un riscatto. Questo le fa provare una sensazione fastidiosa di disagio e disprezzo.
La noia, come sentimento statico e pervasivo, ci impone di restare fermi, di sospendere l’azione. Ci assicura uno spazio per pensare, per riflettere facendo ricorso ad un mondo ipotetico, il mondo all’interno del quale si configura la nostra mente.
Chi non sceglie e si dedica solo al piacere cade ben presto nella noia, cioè nell’indifferenza nei confronti di tutto, perché, non impegnandosi mai, essendo affettivamente e progettualmente demotivato, in effetti non vuole profondamente e sentitamente nulla. Quando l’esteta, colto dalla noia, si ferma, cioè smette di ricercare il piacere e riflette lucidamente su se stesso, allora è assalito dalla disperazione, il frutto della noia, la “malattia mortale” che lo mette di fronte al vuoto della propria esistenza, senza senso e senza saldi riferimenti. La disperazione è il terrore del vuoto, del non essere altro che niente.
Da cosa nasce la noia?
La noia segnala un rapporto alterato con i propri bisogni più profondi: chi si annoia non riesce a trovare dei sogni, uno scopo, qualcosa che lo motivi veramente. In altre parole, chi si annoia in questo modo, ha imparato a reprimere emozioni, bisogni, desideri. L’assenza di desiderio, tipica della noia, può proteggere dalla frustrazione di desiderare cose che si ritengono irrealizzabili o al di fuori della propria portata. Se io desidero qualcosa che è importante per me, mi impegno per averla e non ci riesco, soffro. Ma se io non desidero, non soffro. Sostanzialmente la noia si configura come una forma di protezione, di difesa rispetto all’irrealizzabilità dei propri bisogni.
La prossima settimana troverete una nuova emozione. Non ci si annoia mai!
Per oggi è tutto.
A presto e alla prossima.