Fiducia
L’emozione di questa settimana è fiducia.
Sto sentendo che quello che c’è da fare sarà fatto perché chi lo deve fare è giusto e affidabile e farà ciò che dice di fare.
COSA CI SPINGE A FARE?
La Fiducia è una emozione di sicurezza, tranquillità e conforto che sorge quando si ha la convinzione di poter contare sull’altro, o su se stessi, perché lo riteniamo affidabile, onesto e degno di credito. La fiducia ci spinge a collaborare perché ci sentiamo sicuri a condividere cose e informazioni, ad aprirci emotivamente e a instaurare relazioni sincere. In sostanza, la fiducia è come un collante speciale nelle amicizie, che ci fa sentire bene perché crediamo che insieme possiamo fare cose fantastiche.
LA STORIA DI MARCO
Marco, un giovane avventuriero, sentì parlare di un affare incredibile in una città lontana. Un commerciante gli aveva raccontato di un tesoro nascosto, e Marco, fidandosi ciecamente delle parole del commerciante, investì tutti i suoi risparmi nel viaggio verso quella città. Tuttavia, quando arrivò, scoprì che il racconto del commerciante era una truffa, e perse tutto il suo denaro. La fiducia eccessiva nelle parole altrui si rivelò un ostacolo, portandolo a una situazione difficile.
Successivamente, Marco si imbatte in un vecchio amico, Luca, che gli propone un’attività imprenditoriale. Nonostante l’esperienza negativa passata, Marco decide di fidarsi di Luca. La sua fiducia viene ripagata quando l’impresa si rivela un successo, portando a profitti significativi. In questo caso, la fiducia di Marco nell’amico si dimostra un elemento chiave per il successo della loro collaborazione.
L’UTILITà EVOLUTIVA DELLA DELUSIONE
Immagina una tribù di uomini primitivi di migliaia di anni fa. In questa comunità, la fiducia reciproca aveva un ruolo essenziale per la sopravvivenza del gruppo.
Quando i membri della tribù si organizzavano per cacciare, era fondamentale che si fidassero a vicenda. La fiducia reciproca garantiva che ognuno svolgesse il proprio ruolo per il bene del gruppo, assicurando così un’efficace caccia e la condivisione del cibo ottenuto. Affrontare insieme un mammut o inseguire una mandria richiedeva un alto grado di coordinazione e fiducia. La mancanza di fiducia avrebbe potuto compromettere il successo della caccia, mettendo a rischio il sostentamento del gruppo.
Un giorno, il gruppo decide di cacciare un grande mammifero per rifornirsi di carne. Durante la caccia, uno dei cacciatori scivola e cade, ferendosi leggermente. Gli altri membri del gruppo, invece di proseguire la caccia senza di lui, decidono di fermarsi immediatamente per assicurarsi che sia al sicuro. La fiducia è evidente in questo momento critico: il cacciatore ferito sa di poter contare sugli altri per aiuto e protezione.
Il gruppo dimostra solidarietà, utilizzando la fiducia come collante sociale. Gli altri cacciatori gli prestano soccorso, lo aspettano, condividono parte del cibo già cacciato e si assicurano che torni al campo in sicurezza. Questo atto di fiducia reciproca è fondamentale per la coesione della tribù e la sicurezza individuale di ciascun membro.
In questi contesti, la fiducia ha contribuito a creare legami solidi tra i membri della comunità, consentendo loro di affrontare le sfide della sopravvivenza in modo più efficace. L’evoluzione ha quindi favorito coloro che erano in grado di sviluppare e mantenere la fiducia reciproca nelle dinamiche sociali.
Se ci si poteva fidare degli altri membri del gruppo, era più facile cacciare insieme, proteggersi dagli animali selvatici e condividere il cibo. Quindi, avere fiducia nelle persone intorno a te aiutava il gruppo a sopravvivere e prosperare.
In sintesi, la fiducia era l’elemento fondamentale che permetteva agli uomini dell’antichità di affrontare insieme le sfide della vita quotidiana, garantendo la sopravvivenza e la prosperità del gruppo.
APPROFONDIAMO
Il termine “Fiducia” deriva dal latino “fidĕre” che vuol dire “avere fede”.
Originariamente veniva utilizzato per riferirsi alla fiducia riposta dagli uomini negli dei. Era la speranza che un qualche agente esterno e onnipotente potesse guidare e proteggere una persona, garantendole una buona sorte in ogni situazione. Era confidare nel “destino”.
Ma la fiducia si differenzia dal semplice “aver fede” ed infatti molti riprendono, sempre dal verbo latino “fidĕre”, il significato di “coraggio, sicurezza, pegno, garanzia”.
Diamo fiducia perché ci aspettiamo qualcosa di buono da qualcun altro, ma non ne siamo certi, tuttavia le cose che sappiamo e quelle che sentiamo sono qualcosa di più di una mera speranza. È il presupporre un comportamento o un atteggiamento adeguato alla situazione da parte degli altri.
In altre parole, la fiducia è un atteggiamento di tranquillità e sicurezza che deriva dalla convinzione che qualcuno o qualcosa corrisponda alle proprie aspettative, alle proprie attese e speranze.
Infatti, ci rivolgiamo a dei professionisti di fiducia quando vogliamo affidare un compito che consideriamo delicato e importante.
La Fiducia è come un ponte che costruiamo con mattoni di esperienze positive, aspettative positive e un senso di affidabilità nelle persone o nelle situazioni che ci circondano.
Relazioni basate sulla convinzione reciproca di onestà, competenza e condivisione degli stessi valori.
Immagina di avere un amico a cui hai prestato il tuo giocattolo preferito diverse volte e ogni volta te lo ha restituito intatto. In base a queste esperienze passate, inizi a fidarti di lui. Quando tu e il tuo amico decidete di costruire un castello di sabbia, entrambi vi fidate l’uno dell’altro, ossia siete convinti che il vostro amico farà la sua parte nel costruire il castello.
Ma la fiducia può anche essere in relazione con noi stessi. Abbiamo la sensazione di essere al sicuro, sulla certezza di poter contare sulle nostre capacità. È sentirsi comodi in una certa situazione, la sicurezza che – nonostante tutto – ce la faremo ad andare avanti, il coraggio nell’esporsi e nell’affermare le proprie idee.
È una connessione profonda e positiva che si basa su esperienze passate, intuizioni e aspettative di comportamenti futuri.
Fidarsi vuol dire affrontare l’incerto. E lo dobbiamo fare continuamente.
La fiducia va continuamente manutenuta perché è un processo iterativo e sinergico tra persone che non possono semplicemente chiudere un accordo e non vedersi più.
È un processo perché ogni azione muta continuamente la fiducia.
È iterativo perché a ogni iterazione la fiducia aumenta o diminuisce.
È sinergico perché a maggior fiducia dimostrata corrisponde maggior fiducia concessa.
Affinché si instauri fiducia tra le persone ci deve essere onestà, competenza e condividere gli stessi valori.
Quando la relazione raggiunge questo livello di complicità, starà a noi nutrirla per proteggerla e renderla duratura nel tempo. Abbiamo lavorato duramente per ottenere la stima di una persona; ora l’unico modo che abbiamo per alimentarla è continuare ad agire con onestà, competenza, e a proteggere i valori condivisi.
Questo è alla base di Credibilità, Affidabilità e Intimità.
La credibilità è data dal sapere che una persona è ascoltata quando afferma o agisce in quanto capace o esperto.
L’affidabilità è data dal fare ciò che si dice, una persona è creduta in quanto ciò che dichiara, avviene.
L’intimità è data dal fare qualcosa per il bene altrui prima che per il proprio. Essere altruisti e non pensare solo al proprio tornaconto è una condizione necessaria.
Quello che invece ostacola la fiducia è il sentimento di egoismo.
L’egoismo, è l’inverso dell’intimità, è fare qualcosa per sé prima che per gli altri. Ogni atto egoistico, o percepito come tale, diminuisce la fiducia.
Tra una settimana troverete una nuova emozione… Abbiate fiducia!
Per oggi è tutto.
A presto e alla prossima.