Delusione
L’emozione di questa settimana è delusione.
Mi sto sentendo amareggiato perché sto realizzando che quello in cui credevo non corrisponde alla realtà che sto vivendo.
COSA CI SPINGE A FARE?
La delusione è scoprire che la realtà è peggiore di quanto ci aspettavamo. È una sorpresa amara che ci provoca tristezza.
Però ci spinge anche ad essere più flessibili e ad adattarci alle circostanze. Inoltre ci motiva a migliorarci per la prossima sfida.
LA STORIA DI LUCA
C’era una volta un bambino di nome Luca che stava organizzando una grande festa di compleanno. Aveva tante aspettative su come sarebbe stata la giornata, con giochi divertenti, amici festanti e la sua torta preferita di cioccolato.
Quando finalmente arrivò il giorno del compleanno, Luca si accorse che alcuni dei suoi amici non potevano partecipare e la sua torta preferita non era disponibile al negozio. Inizialmente, si sentì deluso e triste perché le cose non stavano andando come aveva immaginato.
Tuttavia, anziché lasciarsi abbattere, Luca decise di adattarsi alla situazione. Accettò con gioia la presenza degli amici che erano riusciti a venire e scelse una torta diversa, che si rivelò altrettanto deliziosa. La delusione iniziale si trasformò in una sorpresa positiva.
La festa si svolse comunque magnificamente, con risate, giochi e allegria. Luca si rese conto che, anche se le cose non erano andate esattamente come aveva pianificato, poteva ancora divertirsi e creare ricordi speciali con i suoi amici.
Quella giornata insegnò a Luca a gestire le aspettative e a trovare il lato positivo nelle situazioni impreviste. La delusione si trasformò in un’occasione per imparare e apprezzare le cose così come sono.
L’UTILITà EVOLUTIVA DELLA DELUSIONE
Immagina che sei un giovane cacciatore nell’antica società dei cacciatori-raccoglitori. Il tuo compito principale è procurare il cibo per la tua tribù. Un giorno, esci con il tuo arco e le tue frecce sperando di cacciare una grande preda che potrebbe sfamare tutti. Ma le cose non vanno come sperato. Passi ore cercando tracce, seguendo gli indizi, ma alla fine, non riesci a cacciare nulla. Torni al campo completamente esausto e affamato, ma senza preda.
In questo momento, provi un profondo senso di delusione. Ti senti frustrato perché non sei riuscito a fornire il cibo di cui la tua tribù aveva bisogno. Questa delusione è un’emozione potente, ma allo stesso tempo, ti spinge a riflettere sulle tue azioni. Ti chiedi cosa hai fatto di sbagliato e come potresti migliorare la tua abilità di caccia. Ti fa pensare: “Cosa posso fare in modo diverso la prossima volta? Come posso migliorare la mia caccia?”
La delusione ti motiva a cercare nuovi modi per migliorare le tue abilità di caccia. Potresti chiedere consigli ai cacciatori più esperti, provare nuove tattiche o allenarti di più. Questo processo di autovalutazione e apprendimento è guidato dalla delusione e ti aiuta a diventare un cacciatore migliore nel tempo.
Quindi, la delusione ti ha spinto a imparare e ad adattarti, il che è stato cruciale per la sopravvivenza tua e della tua tribù.
La delusione ha anche giocato un ruolo importante nella coesione sociale. Quando un gruppo di cacciatori tornava a casa senza preda, non era solo un individuo a sentirsi deluso ma tutto il gruppo. Questo ha creato un senso di comunità e la volontà di sostenersi a vicenda. Hanno imparato che lavorare insieme e confortarsi nei momenti di delusione era fondamentale per la sopravvivenza.
APPROFONDIAMO
Il termine “Delusione” deriva dal latino “delusio”, dal verbo “deludere” che vuol dire: “prendersi gioco, beffare, ingannare” (in latino “ludus” vuol dire “gioco, scherzo” ma anche “inganno“).
È quel sentimento di amarezza che scaturisce dal constatare che la realtà non corrisponde alle aspettative. È quando con tristezza ed una sfumatura di rabbia ci diciamo: “Non me l’ero immaginata così, la mia vita”.
Viene a mancare qualcosa su cui facevamo affidamento:
- È una delusione l’ultimo film del regista tanto amato
- È una delusione il risultato dell’esame in cui pensavamo di aver brillato
- È una delusione la reazione dura dell’amica a cui chiedevamo comprensione
- È una delusione il nuovo gioco che desideravamo tanto
Proviamo delusione quando qualcuno non mantiene una promessa o quando ci aspettavamo un risultato migliore di quello che otteniamo.
La delusione è spesso vissuta come una forma di perdita, di sconfitta che ci fa uscire sofferenti e provati.
Alla ricerca di una protezione dal dolore, la reazione più comune alla delusione è quella di alzare dei muri, delle barriere di difesa intorno a noi che ci faranno vedere la vita con delle lenti grigie.
È importante, innanzitutto darsi tempo nel quale:
- Accettare l’emozione ed evitare che la delusione diventi un mattone per costruire muri emotivi e relazionali.
- Filtrare la realtà, non utilizzando esclusivamente il proprio punto di vista, ma provando ad adottare prospettive differenti.
Quando si riceve una delusione poi ci si concentra sugli aspetti negativi della situazione. Questo senza magari realizzare che però così si sono aperte altre opportunità.
Ad esempio, perdere un incarico o un cliente per esempio può dare modo di rimettersi in gioco con altri che magari apprezzeranno di più il lavoro svolto.
Ciò che è importante per ripartire è accettare la situazione, arrivando a comprendere che fare sbagli o ricevere un rifiuto può capitare a tutti. Ricordiamoci: siamo esseri umani e come tali fallibili. Ognuno di noi può infrangere le aspettative degli altri. Gli errori fanno parte del “pacchetto vita“. La delusione fa parte della vita, e può insegnarci a gestire meglio le nostre aspettative e a trovare il lato positivo anche nelle situazioni deludenti.
A questo punto la delusione può aiutare a guidare nelle scelte da fare. Può far comprendere quali aspetti considerare di più e quali invece trascurare per evitare di commettere gli stessi errori.
Questo significa guardare a nuove possibilità, scegliendo di percorrere altre strade, Quindi è possibile trasformare la delusione in energia positiva se rimaniamo aperti alle nuove possibilità e all’apprendimento.
Se già dall’inizio non ci si perde d’animo, allora si evita il drastico calo di umore che spesso accompagna la delusione. L’energia naturale della persona farà il resto.
Trasformare la delusione in slancio vitale significa non chiudersi al desiderio, bensì mantenere la voglia di andare avanti. Entra anche in gioco l’idea di “rivalsa”, il fatto di non volersi arrendere agli ostacoli che la vita ci pone davanti. Per alcune persone, questi sono addirittura stimolanti, perché le spingono a “darsi da fare”.
Troppo spesso nella vita capita di fare piani mentali a volte vaghi e generici, altre volte strutturati con tanto di tappe di avvicinamento.
- “Non voglio sposarmi presto, prima voglio fare esperienze e affermarmi nel lavoro, poi avrò un famiglia e dei bambini”
- Oppure all’opposto: “Sogno il grande amore che dura una vita”
- Molti pensano che staranno veramente bene solo quando andranno in pensione: allora, finalmente, potranno dedicarsi a se stessi.
- Altri credono che saranno felici quando saranno sposati.
- O al contrario divorziati, oppure quando avranno cambiato lavoro o ottenuto successo e così via.
È come se scrivessimo un copione e ci sforzassimo poi di recitarlo. Un atteggiamento mentale pieno di aspettative che crea un terreno fertile per le delusioni: quando qualcosa non andrà nella direzione prevista, la disillusione, lo sconforto e l’amarezza prenderanno facilmente il sopravvento. Può accadere in ogni ambito dell’esistenza: sul lavoro, in amore, nelle amicizie, coi figli o coi genitori. Il problema non è il mondo esterno, siamo noi e il nostro modo di vivere.
La vita non è “come dovrebbe essere”. La vita è quello che è.
È il modo in cui la affrontiamo che fa la differenza. Quando succede qualcosa che ci delude diciamoci ad alta voce: “è quello che è”.
Questo ci può aiutare.
Ricordiamoci che l’evento che ci è accaduto “è quello che è” ed andiamo avanti.
Comunque fra una settimana… non rimarrete delusi. Ci sarà una nuova emozione!
Per oggi è tutto.
A presto e alla prossima.