Vergogna
L’emozione di questa settimana è vergogna.
Sto sentendo disagio e preoccupazione per il mio comportamento che reputo inadeguato rispetto agli standard che mi sono proposto.
COSA CI SPINGE A FARE?
La vergogna è un sentimento di disagio e preoccupazione che proviamo quando pensiamo che gli altri ci giudicheranno male per qualcosa che abbiamo fatto o per la situazione in cui ci troviamo.
Ci sentiamo inadeguati perché riteniamo di non essere sufficientemente allineati con le regole sociali che condividiamo. Questo sentimento ci spinge a fare cose per risolvere questa situazione, come chiedere scusa e cercare di ristabilire una relazione.
LA STORIA DI LUCIA
Lucia aveva sempre sognato di avere successo nel mondo degli affari. Dopo anni di duro lavoro, si ritrovò a lavorare come manager in una grande azienda. Era rispettata dai colleghi e i clienti apprezzavano il suo impegno. Ma un giorno, durante una riunione cruciale con importanti clienti, commise un errore costoso. Mentre stava presentando un nuovo progetto, confuse due cifre cruciali nei calcoli finanziari. Questo errore avrebbe potuto causare alla sua azienda una perdita finanziaria significativa. La sala si riempì di un imbarazzante silenzio mentre i clienti e i colleghi si rendevano conto dell’errore. Lucia si sentì come se il mondo crollasse su di lei. La vergogna la investì. Era convinta che il suo errore avrebbe danneggiato gravemente la sua reputazione.
Nel primo momento, l’emozione della vergogna la paralizzò. Non riuscì a reagire. Si ritirò dalla riunione, lasciando i colleghi a cercare una soluzione. Questo fu un momento difficile per Lucia, e il sentimento di vergogna l’aveva ostacolata nel momento in cui avrebbe dovuto affrontare il problema.
Dopo l’incidente imbarazzante alla riunione, Lucia tornò al suo ufficio. Era tentata di nascondersi e ignorare ciò che era successo, ma presto si rese conto che questa non era la soluzione. Sentiva ancora la vergogna per il suo errore, ma decise di affrontarla. Chiamò i clienti e li invitò a una nuova riunione.
Durante la seconda riunione, Lucia ammise apertamente il suo errore e si scusò sinceramente. Sentiva ancora la vergogna, ma questa volta la usò come motivazione per risolvere il problema. Propose una soluzione creativa e convincente che riuscì a superare le aspettative dei clienti. Alla fine, i clienti furono colpiti dalla sua onestà e dalla sua determinazione nel porre rimedio all’errore. Accettarono la sua proposta e continuarono a lavorare con la sua azienda.
L’UTILITà EVOLUTIVA DELLA VERGOGNA
L’emozione della vergogna nell’antichità ha aiutato le persone a evitare errori critici e a mantenere comportamenti responsabili, contribuendo così alla sopravvivenza delle loro comunità.
Immagina che molto tempo fa, quando gli esseri umani vivevano nelle caverne, fosse importante stare insieme e aiutarsi a vicenda per sopravvivere. La vergogna aiutava le persone a capire cosa era accettabile e cosa no nel gruppo. Se qualcuno faceva qualcosa di male, provava vergogna e cercava di non farlo più. Questo ha aiutato le persone a vivere insieme in armonia e a essere parte di un gruppo più forte, il che ha reso più facile proteggersi e trovare cibo. Quindi, la vergogna ha aiutato le persone a sopravvivere e a crescere come società.
Le persone imparavano che comportamenti dannosi o disonesti erano associati a sentimenti di vergogna e tendevano a evitarli per evitare questa emozione negativa.
In sintesi, l’emozione della vergogna ha aiutato gli esseri umani nell’antichità a stabilire norme sociali e comportamenti cooperativi all’interno delle loro comunità, contribuendo così alla sopravvivenza e al benessere del gruppo.
Immagina una tribù che viveva in una zona in cui il fuoco era essenziale per scaldarsi durante le notti fredde e cuocere il cibo. Ogni membro adulto della tribù aveva la responsabilità di mantenere vivo il fuoco del villaggio. Era un compito cruciale, poiché senza il fuoco, la tribù avrebbe avuto difficoltà a sopravvivere alle rigide temperature notturne e a cucinare il cibo per nutrirsi.
Ora, supponi che uno dei membri della tribù, per distrazione o negligenza, avesse lasciato spegnere il fuoco durante la notte, mettendo a rischio la sopravvivenza di tutti. Quando gli altri membri della tribù si svegliavano al mattino e trovavano il fuoco spento, avrebbero potuto provare un profondo senso di vergogna nei confronti di colui che aveva trascurato il fuoco.
La vergogna in questo contesto avrebbe svolto un ruolo importante. Innanzitutto, il membro responsabile del fuoco avrebbe provato un forte senso di vergogna per il suo errore, spingendolo a non ripeterlo in futuro. Inoltre, gli altri membri della tribù avrebbero potuto comunicare la loro delusione e il loro disappunto a causa dell’errore, il che avrebbe potuto far sentire la persona ancora più vergognosa.
Questi sentimenti di vergogna avrebbero quindi contribuito a mantenere alta l’attenzione e la responsabilità riguardo al fuoco, un elemento vitale per la sopravvivenza. In questo modo, la vergogna avrebbe promosso comportamenti responsabili e collaborativi all’interno della tribù, aiutando così la comunità a sopravvivere e prosperare.
La vergogna può motivare le persone a conformarsi alle norme sociali e ai valori condivisi della loro comunità. Evitare comportamenti che porterebbero alla vergogna può contribuire a mantenere la coesione all’interno del gruppo.
In sintesi, l’emozione della vergogna nell’antichità ha svolto un ruolo essenziale nella promozione del comportamento responsabile e nella conservazione di risorse cruciali per la sopravvivenza delle comunità umane.
APPROFONDIAMO
Il termine “vergogna” deriva dal latino “verecundia” dal verbo “vereor” che significa “temere, rispettare”, con l’aggiunta del suffisso “-cundia” a rappresentare lo stato o la qualità di “essere timidi, essere rispettosi”. Ha poi preso una via popolare più dura, di turbamento più grande e più serio.
La vergogna è un’emozione che proviamo quando ci sentiamo in colpa o imbarazzati perché riteniamo di avere fatto qualcosa che non segue i nostri valori e standard personali o perché riteniamo di essere inadeguati rispetto agli standard delle persone con cui ci rapportiamo.
È una sensazione spiacevole che spesso ci porta a nascondere o a evitare la situazione che ha causato la vergogna perché ci preoccupiamo che gli altri possano pensare male di noi.
Temiamo che se gli altri venissero a conoscenza dei nostri errori, potremmo perdere il loro rispetto o la loro amicizia. Quindi, spesso, cerchiamo di nascondere la vergogna, rendendola un’emozione segreta. Tendiamo a nascondere o negare i nostri errori, cercando di evitare il giudizio o il disprezzo degli altri.
La base su cui poggia la vergogna, è “Non valgo abbastanza.”
“Non sono abbastanza pulito. Non sono abbastanza magro. o ricco, o bello, o intelligente, o non ho avuto abbastanza promozioni.”
Alla base di tale esperienza emotiva vi è un giudizio di valore su di sé: una valutazione di profonda inadeguatezza. La persona, infatti, prova vergogna nel momento in cui sente di aver fallito nel non eguagliare degli standard che sente di dover rispettare, perché sono il punto di riferimento della società in cui è immersa.
Ad esempio:
Mi vergogno di non essere vestito in modo appropriato per la cerimonia.
Il padre prova vergogna per le malefatte del figlio.
Il figlio si vergognava dei genitori analfabeti.
L’emozione di vergogna si è sviluppata per aiutarci a rimanere accettati nel nostro gruppo sociale. Nel corso della storia, le persone hanno cercato di essere ben viste dagli altri. Questo è importante perché, essere amici con gli altri significava poter avere cose che altrimenti sarebbero state difficili da ottenere da soli.
Stare vicino ad altre persone non solo aiuta a ottenere cose materiali, ma ci fa anche sentire più sicuri, ci aiuta a gestire le emozioni e a sentirci meglio con noi stessi. Quindi, è molto importante cercare di far vedere agli altri il nostro lato migliore.
La vergogna è come un segnale interno che ci avverte quando potremmo mettere a rischio la nostra immagine sociale. Ma non si limita solo ad avvisarci, ci spinge anche a fare cose per risolvere questa situazione, come chiedere scusa o cercare di riparare una relazione.
E lo fa attivando un insieme di comportamenti volti a comunicare all’altro sottomissione e pacificazione con lo scopo di ristabilire la relazione. Alcuni esempi di questi comportamenti sono l’abbassamento della testa, l’evitamento del contatto oculare, la fuga o la spinta a nasconderci, il rossore, la tachicardia, la sudorazione elevata, il ripiegamento del corpo in una posizione che indica timore e reverenza.
Questi comportamenti sono finalizzati ad interrompere una possibile escalation o a disinnescare un conflitto interpersonale che vedrebbe la persona vittima di rifiuto sociale e quindi di esclusione / emarginazione.
In tutte le culture, esistono norme specifiche sul comportamento sociale, come il modo di vestire o di comportarsi in pubblico. Se qualcuno infrange queste norme, può sperimentare la vergogna. Questa emozione serve a mantenere e rispettare le tradizioni culturali, contribuendo così alla coesione sociale.
Un’altro avviso che la vergogna ci può dare è quello di farci presente quando siamo caduti al di sotto delle nostre aspettative. Ad esempio se pensiamo di essere bravi e gentili, ma poi siamo scortesi con una persona, possiamo provare vergogna.
Un’altro esempio di questo aspetto è la storia di Clara.
Clara è una neo mamma molto gentile e piena di energie che una sera a cena ci ha confessato che, finita la gravidanza, ha voluto provare di nuovo il piacere e le attenzioni che riservano alle donne in cinta quindi si è messa un cuscino sotto la maglietta ed è andata in posta. Una volta arrivata le persone le hanno detto che poteva passare avanti ma lei si è vergognata e si è messa seduta aspettando il suo turno.
La prossima settimana troverete una nuova emozione che… non mi vergogno a dire, sarà molto interessante.
Per oggi è tutto.
A presto e alla prossima.